Nell’immaginario aeronautico collettivo, ancora oggi Il Tiger Moth rappresenta il biplano per eccellenza grazie alle sue linee eleganti, molto “british”, ed alla discreta ubiquità, che ne fanno uno dei biplani storici piu diffusi nel mondo dei Warbirds, in senso lato, nel Vecchio Continente in particolare.
Derivò direttamente dal civile DH 60 Gipsy Moth, dal quale il team De Havilland estrapolò su richiesta del MOd , una versione dedicata all’addestramento militare di primo periodo.
Con poche ma sostanziali modifiche alla pianta alare ed al propulsore, nacque così il DH 82 Tiger Moth, un aeroplano che solca i cieli del mondo da più di ottanta anni, nelle abili mani di collezionisti ed appassionati. Un record invidiabile che mai sarebbe stato immaginato da Geoffrey De Havilland, forse il piu celebre progettista aeronautico inglese, insieme a Sidney Camm e Reginald Mitchell .
La bontà della formula e le buone qualità di volo del DH 82 permisero al Tiger Moth di diffondersi come principale addestratore di primo periodo in tutte le forze aeree del Commonwealth ed, alla fine della produzione, si arrivò alla rispettabilissima cifra di quasi 9000 esemplari prodotti in UK, e, su licenza, in Canada, Australia Nuova Zelanda, Svezia e Portogallo. La maggior parte dei piloti della R.A.F. si guadagnò le ali sul rustico biplano De Havilland, prima di passare all’addestramento piu impegnativo sui Miles Master, per giungere poi agli agognati Hurricane e Spitfire.
Inevitabilmente, a guerra terminata, un elevatissimo numero di Tiger Moth giunse a prezzi popolari sul mercato civile in tutto il mondo. La RAF infatti sostituì il DH 82 con il Percival Prentice, un monomotore moderno tuttavia sottopotenziato ed impegnativo, che mai sostituì con successo il suo arcaico ma popolare predecessore.
Ad oggi si stiman circa 300 DH 82 volanti nel mondo e nuovi progetti di restauro si somman ogni anno , facendo della “falena tigre” uno dei velivoli piu longevi della storia dell’aviazione. Tra questi, l’esemplare 9H-RAF del “ Malta Aviation Museum”, unitosi recentemente alla flotta HAG.
Anche In Italia alcuni esemplari son tuttora in condizioni di volo e sin dall’immediato dopoguerra si trovan diversi esemplari iscritti al Registro Aeronautico Nazionale.
Tra le versioni piu particolari prodotte , si ricorda il Queen Bee, un bersaglio radioguidato anche idrovolante ed il Thruxton Jackaroo, una versione post bellica a 4 posti e tettuccio trasparente solido, applicato anche a molti biposto per fronteggiare i climi freddi.
Il Tiger Moth è propulso dal classico De Havilland Gipsy Major (nelle versioni I, II e III) da 120 /130 hp, una potenza sostanzialmente adatta ad una cellula da circa 500 chili di peso a vuoto anche se l’aerodinamica dell’epoca e la formula adottata nel 1931 non permette al Tiger Moth l’agilità acrobatica che si riscontra i altri analoghi velivoli del periodo. La presenza di alettoni solo sulle semiali inferiori ne limitano infatti l’agilità sull’asse di rollio. Sia pur in grado di effettuare le basiche manovre acrobatiche classiche, il Tiger Moth non si può considerare un velivolo acrobatico tout - court, non paragonabile con la sua controparte tedesca, l’agilissimo Bucker 131.
L’apparenza vetusta e la non difficoltosa reperibilità sul mercato ne han fatto una star in quasi tutti i film aeronautici dedicati al primo conflitto mondiale, dove i Tiger Moth ,opportunamente camuffati o modificati , han recitato la parte dei SE 5 A inglesi, Albatross e Fokker tedeschi in modo convincente, insieme allo Stampe SV4 belga.
La presenza di un Tiger Moth ed il tipico suono del suo motore Gypsy su qualsiasi aeroporto ci riporta indietro ad un epoca dove il volo visse la sua piu grande epopea ed ancora oggi il buon vecchio biplano De Havilland attira l’attenzione di piloti, appassionati e curiosi , in cielo ed in terra. Un aeroplano unico, che con le sue generose ali ha scritto un capitolo della storia dell’Aviazione tra i piu significativi e non ha ancora finito di stupirci.
Specs | Dimensioni e pesi
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