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I FENICOTTERI

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La storia dei Fenicotteri e’ un tributo alla passione,all’amicizia e alla perseveranza che se presenti nelle giuste dosi, rendono ogni progetto realizzabile .

I Fenicotteri sono 2, quelli rosa, dello stagno di Oristano in Sardegna che nel 1978 vengono scelti dal primo comandante del costituendo 303°Gruppo di Volo Autonomo  per rappresentare sullo  sfondo rosso dello stemma del gruppo, la passione di quell’ufficiale per la sua terra.

I Fenicotteri volano sulle code di decine di Beechcraft C45 , T6 Texan, Dakota, fino quando non vengono dipinti sulle code dei primi Piaggio P166M e APH che entrano in linea nel 303°GVA basato all’aeroporto di Guidonia Montecelio, storica pista della nostra aeronautica che e’ stata testimone, negli anni, di numerosi record ed imprese aeronautiche di portata mondiale.

Passa ancora qualche anno ed i P166M e APH vengono sostituiti dalla nuova versione turboelica denominata P166DL3. I Fenicotteri migrano sulle loro code. E’ su questi velivoli che, l’allora Capitano Giuseppe Anastasi direttore tecnico del gruppo ed esperto pilota privato ed un Tenente pilota  Fabrizio Pivetta, si incontrano.

Volando sui Piaggio proprio come i due fenicotteri la loro amicizia nasce e cresce e la loro passione per il volo e per questi velivoli aumenta. Anni bellissimi troppo brevi. Poi le strade professionali si dividono: Fabrizio all’Alitalia seguendo le orme di Ennio, suo padre, che ritroveremo in seguito, e Giuseppe a Pratica di Mare dove il 303 con i DL3 ed i nuovi P180 Avanti viene trasferito.

Siamo al 2000 e come un fulmine a ciel sereno per ristrettezze di bilancio si decreta la chiusura del 303°Gruppo Volo Autonomo e il travaso di tutti gli uomini e mezzi nel 14 stormo.

I nostri Fenicotteri perdono cosi la possibilità di volare. Ma, se dalle code dei velivoli  vengono facilmente cancellati,  c’e un posto nel quale resistono  annidandosi nel profondo, al riparo, sognare di ritornare a volare.  Questo posto e’ il cuore di tutti coloro i quali hanno lavorato e volato  con loro e per loro.

E’ il 2003  e dal cuore di Giuseppe e Fabrizio il volo verso la mente e’ breve, inizia la riscossa! Serve una coda con la quale volare e loro vogliono una coda comoda, conosciuta, affidabile la coda di un P166! Perche no dice Fabrizio , tecnicamente si può fare dice Giuseppe ed inizia la ricerca.

Australia, Sudafrica si cerca ovunque volavano i Piaggioni nulla, poi come spesso avviene, a Bresso, più vicino di quanto si pensasse, I-PIAS un P166C giace ammaccato, danneggiato, depredato ma nel suo cuore dentro alla lamiera vicino all’ordinata n°1  (perchè anche gli aerei hanno un cuore!) anche lui e’ pronto a risorgere.

Non ci riuscirete mai! Non in Italia! Ma quanto vi costa! Non avete idea! Quante volte abbiamo sentito queste frasi dette da tanti e pensate da tutti! Ma dentro di noi i Fenicotteri scalpitavano, lo sappiamo tutti: una volta provato il volo li si vuole ritornare a toccare il cielo con un dito e a sfrecciare tra le nuvole. E noi con loro!

E cosi Via si inizia: Smontaggio , trasferimento del velivolo a Guidonia, 9 anni di lavoro, 17000 ore con i Fenicotteri appollaiati sulla deriva a controllare,dirigere e a darci forza. Ricostruzione completa di tutti gli impianti del velivolo revisione generale di tutti i componenti, motori eliche, pompe, carrello, comandi di volo, cavi comando, attacchi alari, serbatoi tutto insomma.

Dicembre 2010 l’R166C   I-FENI  (le marche non potevano essere diverse) viene trasferito per l’assemblaggio finale nell’Hangar di Guidonia. I Fenicotteri sono di nuovo a casa nel loro Hangar sulla coda di un Piaggio.

Luglio 2011 primi rullaggi! Le ali battono di nuovo!, Settembre 2011 rullaggi veloci in pista. Ci siamo quasi, volare non si dimentica!

2 Novembre 2011 il gran giorno allineati in pista, sulla nostra pista, con il nostro Piaggione. Le manette avanzano, il rumore cresce, i familiari e gli amici trattengono il fiato, qualche secondo, la pista che scorre e d’un tratto siamo in volo. La macchina del tempo si attiva quanti anni sembra ieri! Stesse emozioni, stesse sensazioni ! Anche se fosse stato solo per questi pochi istanti ne sarebbe comunque valsa la pena!

Si avvicina in ala un DL3 con un compagno di corso ai comandi, molto  bello questo incontro, quante ore abbiamo passato a bordo di quel velivolo, ma un colpo d’occhio alla deriva ci fa notare che manca qualcosa! Già i Fenicotteri! Ma quelli ormai sono con noi su I-FENI anzi quelli SIAMO NOI!

Lampedusa, Pantelleria, Catania, Figari, Venezia i Fenicotteri sono militari però, vogliono atterrare su aeroporti Militari ”in Italia non si può” gli diciamo “e allora portateci in Inghilterra vogliamo volare di nuovo sulla Manica”! La risposta quale poteva essere secondo voi? Perchè no! E Via Luglio 2013 in volo per RAF Wadddington  con gli amici specialisti ed Ennio Pivetta a bordo. Al parcheggio accanto al Vulcan, al punto attesa dietro ad una coppia di Tornado. L’Air Show che emozione quanta acrobazia e loro lì a guardare a e ad un tratto sempre loro: “lo sai anche noi la sappiamo fare “ cosa ? “l’acrobazia la facevamo col T6 sai belle emozioni “ Lo so ragazzi ma come si fa non  basta mai a voi due! E poi come si fa? Ci vorrebbe un piccolo caccia ma dove lo prendiamo? ”Ci pensiamo noi”.

Rientrati in Italia ci chiama Ennio “Ragazzi ma non e’ che si rimedia un SF260 da rimettere a posto?” Dapprima stupore ,poi una certezza, devo essere stati quei due pennuti  durante il lungo volo di rientro sussurrando suggerendo!

Ormai ci conoscete! La riposta?” Perchè no”, “tecnicamente si può fare”. Poi il 260 e’ diventato il suo fratello più piccolo un Aeromere Falco F8L  del 1961 le Marche I-MILI anche queste più che appropriate. I  Fenicotteri si sono riprodotti ora sono 4 e possono decidere se volare comodi e tranquilli o più strettini ma a +6 e -4G.

Noi tutti siamo più indaffarati: un pneumatico di qua, un ispezione di là. 

Ogni tanto li sentiamo parlare piano tra di loro, coperti dal rumore dei motori e delle eliche, vogliono ritornare in Inghilterra a Waddington sembra, parlano anche di un’altra base, un altro grande Air Show! Addirittura uno dei 4 e’ da un po’ di tempo  dice che gli piacerebbe  attraversare L’Atlantico per atterrare ad Oskosh speriamo che non li convinca altrimenti  di li a sussurrare e’ un attimo, e la risposta  sapete quale sarà!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Fabrizio Pivetta

Giuseppe Anastasi

Ennio Pivetta




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